Ho rinominato MetT (con due t) l’insieme dei nostri corpi sottili per una ragione apparentemente poco sensata. Quando avevo pubblicato per secondo il libro che avrebbe dovuto essere il primo e cioè “L’AMICO METT”, avevo liofilizzato l’argomento in 70 pagine e abbreviato “metacorpo” in Met; solo che la sillaba significava “morte” in ebraico antico e non mi era sembrato un buon viatico. In seconda battuta (e senza pensarci) mi era venuto di aggiungere una “t” finale maiuscola: MetT, appunto.
Quando un’idea mi attraversa la seguo fino a dove riesco; cosicchè, se ha un risvolto, un significato o una possibilità di sviluppo (e in genere ce l’ha) lo scopro a posteriori, quando vado a documentarmi.
Da dove veniva quella t finale maiuscola? Nell’alfabeto ebraico la 22° lettera, tau, è legata alla “realizzazione dell’umanità”. Ci stava: ogni soggetto risvegliato all’armonia grazie alla conoscenza e all’equilibrio del MetT contribuisce ad aumentare quella massa critica da cui può essere avviato il cambiamento anche negli altri. Cambiamento che può venire definito come “realizzazione dell’umanità”. Prima o poi succederà.
Post scriptum: Mi sarebbe stato segnalato che in tedesco met con una t traduce “idromele” e con due “macinato di maiale”. In effetti l’amnesia culturale ha ridotto il povero MetT a carne di porco (con le mie scuse al suino).
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